Il benessere sui luoghi di lavoro: la valorizzazione del fattore umano.

In occasione del Festival Città Impresa, organizzato da ItalyPost a Bergamo, grandi aziende internazionali hanno raccontato la loro filosofia sul tema welfare.

Ecostilla rinnova la partnership con i contenuti ideati da ItalyPost. Dopo la collaborazione alla Green Week insieme a un pool di aziende di calibro internazionale, Bergamo diventa la protagonista di una quattro giorni dedicata alle imprese e ai territori, su temi quanto mai attuali come l’economia, la società contemporanea e la persona come volano di tutte le trasformazioni che stanno accadendo nel mondo del lavoro.

Il panel promosso da Ecostilla si è inserito perfettamente in questo quadro, con l’intento di dare voce a temi spesso sottovalutati o ritenuti non essenziali al buon andamento di un’azienda e al suo fatturato. Con opinioni differenti e in forme diverse, i relatori del panel hanno evidenziatoomportamenti virtuosi che raccontano la bellezza del fare impresa oggi.

L'esperienza di Fine Foods& Pharmaceuticals: la cultura d'impresa

Esistono in Italia realtà lavorative in cui la valorizzazione del dipendente è uno dei cardini per il buon esito del servizio offerto. È il caso di Fine Foods&Pharmaceuticals NTM e di una retention rate del 97% frutto di una politica delle risorse umane che vive di una strategia ma anche di una tattica per metterle in atto in modo efficace e “human oriented”. Un’esperienza che l’amministratore delegato Giorgio Ferraris ha illustrato in una serie di pratiche concrete ovvero occasioni per valorizzare l’intelligenza emotiva, la curiosità e la diversità di pensiero dei suoi collaboratori. Essere presenti nei singoli dipartimenti, far riflettere le persone e creare un ambiente di lavoro piacevole è la strada per avere delle persone che amano ciò che fanno, oltre che per dare un segno di continuità e crescita all’azienda stessa.

L'innovazione secondo Kilometro Rosso

Proiettato invece all’innovazione e alla condivisione di un luogo che sia stimolante non solo in termini di architettura, ma anche di eventi e “comunità, è il Kilometro Rosso innovation district raccontato da Roberto Marelli, development director. 2500 persone, 80 aziende, più di 200 eventi l’anno, l’obiettivo del centro voluto da Alberto Bombassei nasce per aiutare il sistema impresa a innovarsi e ora si evolve nell’aiutare nuove e consolidate realtà a trovare le persone per far funzionare queste tecnologie, farle lavorare in un luogo che fornisca degli stimoli e trattenerle. Se attivati nel modo e nel luogo giusto, campus come Km Rosso consentono alle persone di crescere e di valorizzare se stessi.

I digital leader e i Data Center: sostenibilità e benessere aziendale

L’evoluzione digitale del nostro quotidiano ha portato, inoltre, allo sviluppo di un luogo di lavoro ancora più articolato e che richiede un’attenzione speciale ovvero quello del Data Center. Centri nevralgici di trasferimento e archivio di dati e informazioni stanno crescendo a livello mondiale in simbiosi con la diffusione della digitalizzazione. Come sottolinea Emmanuel Becker, amministratore delegato Equinix e presidente IDA, il miglioramento tecnologico porta con sé un minor consumo di energia che deve essere accompagnato a un uso consapevole del digitale. In un luogo di lavoro come il data center il benessere del lavoratore ha un ruolo strategico, che passa attraverso la gestione delle risorse umane ma anche dalla capacità di sapere osservare come gli stessi ambienti di lavoro vengano utilizzati da chi li abita.

Considerazioni e valutazioni che il Presidente di Ecostilla, Pietro De Nardis, mette al centro del dibattito n modo chiaro. Tutto ciò che compete ai servizi di Facility Management è permeato da un’aurea di “impalpabilità” facendoli sembrare accessori ma, in realtà, sono sostanziali. L’argomento sembra avere una natura quasi secondaria di fronte ad aziende di importanza mondiale, in realtà ognuna di loro ha espresso il diverso approccio allo stesso tema ma con un punto in comune fondamentale ossia il fattore umano, le persone. Lo stesso personale impiegato, ad esempio, per i servizi di pulizie può essere un’ottima fonte di informazioni su come gli uffici vengano vissuti dai dipendenti e sulle loro abitudini di fruizione della struttura che li ospita e della sua policy.

Lo stare bene negli edifici, il welfare è tutto ciò che va gestito e reso funzionale per ciò che vi avviene all’interno. La funzione del decoro, dell’igiene, della sanificazione, di piccoli lavori di manutenzione… meno si vedono, meglio funzionano perché sono in simbiosi con il contenitore e chi vi lavora. Sono fluidi e si basano su una professionalità fatta di persone, che lavorano con le persone e che seguono regole di comportamento precise ed efficaci.

Ciò che contraddistingue il lavoro di Ecostilla è la capacità di articolare un sistema di servizi in perfetto equilibrio con le attività che vengono svolte in un determinato ambiente di lavoro, al fine di promuovere il benessere aziendale ma anche il suo fatturato.

 

Progetto Itaca Onlus: la salute mentale al primo posto

Il Welfare aziendale e i disturbi mentali: un tabù troppo a lungo taciuto

Progetto Itaca fornisce supporto attivo a persone affette da disturbi mentali, lavorando in sinergia con aziende e famiglie

I disturbi della salute mentale sono una malattia spesso ignorata, colpita da tanti pregiudizi e per questo tenuta nascosta da chi ne è affetto. In realtà, diffusi in tutta la popolazione italiana, i disturbi mentali hanno subìto un notevole incremento dopo la pandemia di Covid 19.

Informazione, prevenzione e programmi di riabilitazione mirati sono sicuramente le tre tappe fondamentali in un percorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in generale, comprese aziende e datori di lavori che possono avere un ruolo chiave. È il messaggio che Fondazione Progetto Itaca ETS porta avanti da più di venti anni arrivando a coinvolgere, oggi, fino a 17 associazioni locali in tutta Italia.

Il welfare e, di conseguenza, il benessere dei lavoratori non passa soltanto attraverso una cura delle infrastrutture e dei luoghi di lavoro. Un focus importante dovrebbe e deve avere la costruzione di un ambiente lavorativo sano in cui l’inclusività, il rispetto e il benessere psicologico delle persone sono ai primi posti della scala di valori aziendali.

Ecostilla e Progetto Itaca

Ecostilla ha sposato questa causa e attivato al suo interno un programma di sensibilizzazione sul tema della salute mentale, sostenendo da due anni Progetto Itaca. Lungo il percorso verso la certificazione B–Corp, Ecostilla ha dato ancora più spazio a politiche sociali e aziendali, che già aveva fatto sue e che, giorno dopo giorno, hanno avuto importanti ricadute sulla comunità.

L’inclusione è infatti nel DNA dell’azienda milanese, avendo aperto le porte sin da subito alla parità di genere e all’inserimento di lavoratori stranieri. Oggi Ecostilla ha acquisito ancora più consapevolezza sul tema della salute mentale, grazie all’incontro con la Fondazione presente sul territorio italiano sin dal 1999. Dai risultati delle loro analisi condotte nel nostro Paese emerge un quadro allarmante, che non poteva che tradursi in una discesa in campo.

Sono 17 milioni gli italiani che hanno sperimentato disturbi mentali nel corso della loro vita, patologie molto comuni come ansia, attacchi di panico, depressione… ma soltanto pochi hanno ricevuto un’adeguata cura ovvero l’8 – 16% circa incontra uno specialista. Progetto Itaca interviene proprio al fine di non lasciare le persone vittime della loro malattia, cercando di far collaborare in modo strutturato il servizio pubblico della psichiatria e le organizzazioni del privato sociale. L’assistenza passa così attraverso progetti di informazione e prevenzione, che si accompagnano a corsi di formazione e riabilitazione/inclusione sociale.

Oggi Itaca consta di 17 sedi in Italia con più di 600 volontari opportunamente formati e arrivando a sensibilizzare oltre 1.000.000 di persone. “Poter fare affidamento su un’azienda virtuosa come Ecostilla è per noi motivo di grande felicità. La sensibilità verso un tema così importante e attuale come la Salute Mentale è una caratteristica importante di un’azienda che si prende cura dei propri dipendenti e della collettività. Grazie Ecostilla!”, afferma Felicia Giagnotti, Presidente di Fondazione Progetto Itaca ETS.

Ecostilla sostiene attivamente l’organizzazione, come spiega l’AD Nicola Loconsole, “sarebbe utile però che l’attenzione alla salute mentale dei dipendenti diventasse importante per tutte le aziende. Il “Bel Viaggio” con Progetto Itaca è un modo efficace per parlare di un tema che, spesso, è un tabù o un segreto da nascondere. La Fondazione, in questo, ha la sensibilità per avvicinare le persone che soffrono di disagio mentale e offrire loro il necessario sostegno, oltre ad accendere i riflettori sulla situazione attuale per chi ancora sottovaluta o non conosce l’argomento”.

Panel Ecostilla Green Week

Imprevedibile e fluido: il nuovo luogo di lavoro 3.0

Il panel promosso da Ecostilla al Green Week Festival ha dipinto un panorama della worklife improntato sulla flessibilità e l’imprevedibilità.

“Lavorare a casa degli altri non è facile” esordisce Pietro De Nardis, Presidente di Ecostilla, “soprattutto se ciò che si definisce “casa” sono i luoghi di lavoro di importanti aziende globali come Accenture, Campari Group, DHL Express Italia e Microsoft”.

È questo lo spunto che ha dato il via al panel promosso da Ecostilla, in occasione della 12^ edizione della Green Week, il festival dedicato alla Green Economy in programma dal 5 al 7 maggio scorso a Parma, e che ha avuto come tema Il benessere e la flessibilità: la chiave per il nuovo assetto fisico e digitale del luogo di lavoro. Un titolo articolato ma particolarmente sfidante per i relatori intervenuti, in quanto capace di sollevare numerosi argomenti e valori che un’azienda pone al centro della propria architettura e progettualità verso il futuro.

Enrico Bocedi, direttore comunicazione Campari Group; Roberta Marsi, sustainability manager DHL Express Italy; Matteo Mille, chief marketing & operation officer Microsoft; Francesca Patellani, director of operations Accenture, grazie alla loro esperienza e il ruolo ricoperto hanno dipinto un quadro in continua evoluzione, dove l’orizzonte professionale presente e futuro è improntato sulla fluidità e prevedibilità ma con almeno tre punti fermi.

I giovani talenti e i luoghi di lavoro 3.0

La qualità dei building adibiti a uffici è correlata al benessere delle persone che vi lavorano: questo rimane un punto fermo imprescindibile, pre e post pandemia. L’uomo è sempre al centro di qualsiasi riflessione, decisione e servizio in qualità di professionista e abitante di questi contenitori chiamati luoghi di lavoro.

La pandemia e la sua conclusione hanno lasciato un ambiente di lavoro diversificato a seconda del settore e delle mansioni svolte, ma tutti accomunati da un’esperienza più o meno forzata di smart working e lavoro da remoto. Il rientro è stato impostato con un’integrazione di lavoro in presenza calmierato e lasciato alla scelta del singolo dipendente.

Come raccontano Francesca Patellani, Roberta Marsi ed Enrico Bocedi l’impegno aziendale più grande è stato quello di creare delle occasioni per stimolare la socialità, la creatività e rendere meno impattante il ritorno in sede. L’interazione tra colleghi, non mutuata da piattaforme digitali, è uno dei tesori da preservare e favorire perché in grado di far nascere idee e dare ossigeno importante per la salute di un’azienda.

Microsoft, come racconta Matteo Mille, vive già per sua stessa vocazione un asset fisico e digitale del luogo di lavoro che la pandemia ha solo accelerato. La rivoluzione post pandemica è rappresentata dall’hybrid work e le aziende hanno cercato di dotarsi di soluzioni che fossero il più inclusive possibili.

I leader del futuro, i talenti che si stanno affacciando nel mondo del lavoro, guardano a tre valori fondamentali:

  • Lo smart working
  • La sostenibilità
  • L’inclusività e diversity

Se l’azienda non si struttura per tutelare questi valori, non attiva piani di inclusione e sostenibilità sul lungo periodo, il rischio è di perdere quei giovani talenti che possono fare la differenza.

Ad esempio in Microsoft non ci sono scrivanie fisse, ma in sharing e nessun vincolo di presenza in ufficio. Vengono suggeriti 2/3 giorni in ufficio per stimolare momenti di incontro – “celebration”– che siano propedeutici alla socialità, condivisione e creatività.

Francesca Patellani, in particolare, nota come il lavoro in Accenture si possa connotare da una parola: “diffuso” ovvero venga svolto in azienda come a casa ma in una modalità trasparente e senza nessun obbligo di presenza. L’importante è che la flessibilità sia accompagnata a momenti di incontro, andando però a popolare i building di uffici non con la continuità del passato e diventando così una sfida per partner come Ecostilla chiamati a gestire l’imprevedibilità.

Stessa policy per Campari Group che ha puntato sulla socialità da sempre correlata al proprio settore, come nota Enrico Bocedi, e sull’organizzazione di appuntamenti settimanali per sostenere e incentivare i momenti di condivisione tra neo-dipendenti e veterani.

DHL Express Italia, secondo l’esperienza diretta di Roberta Marsi, aveva già iniziato un percorso di rinnovo dei siti e luoghi di lavoro a partire dal 2015, abbinando l’ampliamento degli spazi per la gestione del business ad un approccio di miglioramento continuo anche per il benessere delle persone che animano quegli spazi. Connettere le persone migliorando le vite, scopo aziendale perseguito nel fornire il servizio ai clienti, passa anche attraverso la concezione degli spazi di lavoro vissuti da dipendenti e collaboratori.  I nuovi siti sono stati concepiti nell’ottica di renderli più sostenibili e performanti con open space e aree d’incontro che favoriscono la creatività, flessibilità nell’organizzazione del lavoro agile, reso strutturale per le funzioni eleggibili, digitalizzazione e strumenti di lavoro all’avanguardia, e servizi alla persona, tra cui ad esempio navette a disposizione per favorire il raggiungimento della sede di Peschiera Borromeo.

Il contributo di ciascun relatore così come la prospettiva di Ecostilla nel fornire servizi di facility management di alta profilatura è proprio quello di rendere sempre più sostenibile e a misura d’uomo la worklife, grazie al corretto equilibrio tra asset fisici e digitali.

Green Week: al via il Festival della Green Economy

Al via il countdown per la settimana “più green” dell’anno, che vedrà come protagonista la città di Parma e tanti player aziendali che stanno facendo grande l’economia dell’Italia.

Dal 5 al 7 maggio infatti, si celebrerà il Festival della Green Economy giunto alla sua 12^ edizione e in cui saranno protagonisti Premi Nobel e i Big dell’economia sostenibile in un programma di oltre 70 eventi e ben 300 relatori.

Nei giorni precedenti ad aprire le danze saranno le “Fabbriche della Sostenibilità” con un tour guidato delle imprese che hanno intrapreso percorsi green virtuosi; a seguire invece la tre giorni di incontri nella città di Parma con un parterre di grande prestigio.

Ci saranno tutti gli attori principali delle imprese di un territorio vocato alla sostenibilità, da Barilla a Mutti, da Davines Group e Gruppo Chiesi, dal Consorzio del Parmigiano Reggiano a quello del Prosciutto di Parma e tante altre aziende multinazionali e nazionali insieme con Ecostilla, quale società benefit nel settore del Facility Management che ha abbracciato un percorso green e sostenibile che porta già nel suo stesso nome e che, oggi, comunica attivamente quale Partner del Festival.

Il Programma

Un appuntamento sicuramente da segnare in agenda perché offre l’occasione di incontrare personalità di spicco del mondo della scienza, dell’economia, della cultura italiana e internazionale. Saranno infatti coinvolti Andrej Gejm, Premio Nobel per la fisica nel 2010; Vincent Stanley, direttore filosofia dell’azienda Patagonia; Jan Olof Lundqvist, Senior Researcher dello Stockholm International Water Institute; Giulio Boccaletti, Chief Strategy Officer The Nature Conservancy. A tenere le fila del Festival, che vedrà la sua apertura venerdì 5 maggio con l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Gilberto Pichetto Fratin, sarà il comitato scientifico presieduto dal Presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci, e curato da Alessandra Pizzi di Italy Post che, oltre ad alcuni eventi clou dedicati ai temi delle risorse idriche, dell’edilizia, dell’energie rinnovabili, vedranno specifiche sezioni tematiche composte ciascuna da cinque incontri in cui si affronteranno questioni sul settore del food, su logistica e viaggiare sostenibile, imprese e sostenibilità, il lusso di essere sostenibili, il packaging e il mondo digitale.

L'appuntamento targato Ecostilla

Ecostilla, in qualità di partner della Green Week, sarà promotrice dell’incontro di Venerdì 5 maggio dalle 15 alle 16.15, al Complesso della Pilotta – Auditorium dei Voltoni del Guazzatoio, Piazza della Pilotta 1°–, (per iscriversi, clicca qui) particolarmente significativo per il settore del Facility Management e il tema della sostenibilità. Il Presidente di Ecostilla, Pietro De Nardis, introdurrà e modererà gli interventi di Enrico Bocedi, direttore comunicazione Campari Group; Roberta Marsi, chief sustainability DHL Express Italy; Matteo Mille, chief marketing & operation officer Microsoft; Francesca Patellani, director of operations Accenture.

I relatori saranno intervistati su un tema particolarmente attuale ovvero il benessere e la flessibilità sul luogo di lavoro, che si è trasformato nel corso degli ultimi anni soprattutto perché non si parla più soltanto di asset fisici ma anche dell’aspetto digitale che è diventato ancora più rilevante e determinante post Covid.

A De Nardis il compito di mettere in luce i case di ciascun player internazionale coinvolto, offrendo uno spaccato quanto mai diversificato ma accomunato dall’attenzione a un contesto lavorativo e ambientale sostenibile e incentrato sulla prosperità delle persone. Uno spirito che è vissuto dalla stessa Ecostilla con il suo statuto di Società Benefit e che ha trovato nella Green Week quei valori basilari che le permettono di confrontarsi con altre aziende che si muovono verso lo stesso obiettivo ovvero costruire un modello economico, sociale e ambientale d’eccellenza.

 

 

Planted Based: l’evoluzione green nelle pulizie

Sostenibilità, Green Economy, B-Corp e i 17 criteri ESG popolano giornali e discorsi fuori e dentro le aziende ma come si traducono nel quotidiano? Qual è la loro concreta applicazione?

In Ecostilla il percorso per diventare B Corporation ha preso le mosse proprio dalle fondamenta del servizio offerto ovvero i detergenti impiegati nello svolgere le attività di pulizie.

Un approccio green parte infatti da provvedimenti pratici, che spesso si traducono in una scelta di campo radicale e ragionata. Concretamente, tali azioni portano una rivoluzione in tutte le attività di pulizia e detersione grazie alle opportunità offerte dalla planted based chemistry.

Planted Based Chemistry: che cos’è e quali i benefici

Il principio fondante della planted based chemistry risiede nella Biotecnologia bianca. Tale disciplina consiste nell’’applicazione di moderne tecniche per la produzione industriale di sostanze chimiche e bio-energia utilizzando cellule viventi e i loro enzimi. 

L’obiettivo è di impiegare processi più puliti con la minima produzione di scarti e rifiuti e con il minimo consumo energetico.

Si tratta di ottenere sostanze e processi non pericolosi nell’immediato e che, in futuro, non abbiano ripercussioni per il pianeta e le prossime generazioni.

Questo nuovo approccio metodologico e produttivo comporta il rinnovo di un processo industriale in grado di portare il Pianeta a:

  • una maggiore sostenibilità economica;
  • una maggiore compatibilità ambientale;
  • un’adeguata responsabilità sociale.

Al fine di sviluppare schemi ambientali avanzati, l’industria chimica è stata tra le prime a dover ricorrere a nuovi sistemi produttivi e tecnologie. La lungimiranza dimostrata ha aperto la strada ad altri settori industriali fino ad andare a toccare l’alimentazione e la conseguente messa a punto di diete basate sul planted based.

Il Planted Based e le imprese di pulizie

Nel settore del cleaning professionale, Ecostilla ha fatto una scelta etica ed ecologica con prodotti pulenti a impatto zero.

Per questo si è avvalso del know-how e della collaborazione con un grande player internazionale nel mondo dei detergenti, andando a sostituire tutti i prodotti eco-label con una linea di prodotti che non hanno pittogrammi CLP e quindi non classificabili come pericolosi (Reg. 1272/2008/EC CLP), completamente biodegradabili e di origine vegetale.

Diversamente da quanto si può pensare la forza detergente di questi prodotti ha le stesse performance di un prodotto tradizionale, oltre che essere biodegradabili sia in condizioni aerobiche sia anaerobiche.

Gli ingredienti di origine vegetale con cui sono realizzati i detergenti sono gli alchilpoliglucosidi, che derivano dal processo di trasformazione di fonti rinnovabili come, ad esempio, patate e masi e garantiscono a Ecostilla una scelta ecologica che appartiene già al DNA dell’azienda a partire dal suo stesso nome.

 

 

Sicurezza e Formazione: i must have del 2022

La formazione del personale come termometro della serietà di un’impresa di pulizie.

La sicurezza sul luogo di lavoro è uno dei temi scottanti della cronaca degli ultimi anni. Le prerogative di un datore di lavoro non sono solo quelle di garantire un’adeguata retribuzione dei dipendenti, ma anche di permettere loro di lavorare in sicurezza.

Ecostilla non si esime da questo dovere, che sente fortemente per la sua vocazione a fornitore di servizi di pulizie e sanificazione, che hanno come obiettivo ultimo la sicurezza e il benessere aziendale.

Ecostilla: la formazione come prima forma di sicurezza

Il primo passo per una realtà aziendale florida è la cura del dipendente: “Organizzare un piano di formazione è come un grande ricamo che mantiene unite le imprescindibili esigenze di formazione con le richieste quotidiane dei clienti, senza mai mancare le une o le altre. È questo uno dei valori aggiunti principali della nostra organizzazione aziendale”, sottolinea Nicola Loconsole – Amministratore Delegato area HR/operation di Ecostilla. Una prassi interna che si traduce in un piano di investimenti in:

  • formazione certificata,
  • attrezzature e abbigliamento idonei all’impiego svolto,
  • dal marzo 2020, un kit di integrazione ai tradizionali DPI (dispositivi di protezione individuale).

Ciò che costituisce il vero valore aggiunto e che ha un ritorno sull’azienda stessa e il suo business plan è la formazione. Quest’ultima varia a seconda del settore con cui si va a interagire, ancor più nell’erogazione di servizi di pulizie dove il timone spetta al cliente e alle sue specifiche esigenze. Ad esempio, un data center impone un servizio di pulizie accurato in cui l’operatore ha le giuste competenze per lavorare in sicurezza su rack e server. Esigenze completamente diverse rispetto a un servizio dedicato a building di uffici con centinaia di dipendenti e aree comuni da sanificare e proteggere da rischi di legionellosi.

L’aeroporto: una case history emblematica

Uno dei casi più significativi di sicurezza e formazione nella vita aziendale di Ecostilla è quello dedicato all’Hub DHL presso l’Aeroporto di Ciampino (Roma): un lavoro complesso che ha portato a un investimento di circa 6 mesi prima di poter garantire al cliente un personale adeguatamente formato.

Il P.N.S. – Programma Nazionale per la Sicurezza dell’Aviazione Civile – approvato e reso esecutivo dall’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) prevede specifiche misure e procedure di sicurezza applicabili nei confronti degli operatori aeroportuali, dei vettori aerei e di tutti gli altri soggetti che operano negli aeroporti italiani aperti al traffico commerciale.

Ogni soggetto e operatore privato, Amministrazione operante in aeroporto e personale dipendente è tenuto a uniformarsi a tali misure, indipendentemente dal settore d’intervento o tipologia di attività o servizio fornito.

Per i privati la procedura è ancora più complessa perché è previsto l’obbligo di redigere, mantenere aggiornato e osservare il Programma di Sicurezza interno e di avere, tra il proprio organico, una persona di riferimento con l’incarico di garantire che misure e procedure di sicurezza vengano applicate nel rispetto della normativa citata.

Per gli operatori di Ecostilla in forza all’HUB di Ciampino si è tradotto concretamente in un corso intensivo di addestramento e aggiornamento delle procedure di sicurezza.

Ogni aeroporto italiano prevede infatti un corso di formazione security presso il proprio Security Training Center.

I corsi erogati da Aeroporti di Roma sono divisi in due differenti categorie (A13 e A14) a seconda delle aree di accesso degli operatori, ma entrambi con l’intendo di fornire gli elementi di base relativi alla security nelle aree aeroportuali affinché gli operatori si possano muovere in sicurezza e non compiere atti di interferenza illecita ai danni dell’aviazione civile, come previsto dal Reg. (UE) 1998/2005, par.11.2.6.

A ciò si aggiunge la formazione e certificazione specifica che già Ecostilla prevede per i suoi dipendenti nel fornire loro tutti gli strumenti necessari per svolgere in modo efficace i servizi di pulizia, sanificazione e data center cleaning.

Nasce un nuovo servizio professionale firmato Ecostilla: il Facility Manager

Chi è e cosa fa il Facility Manager? Quali sono le sue competenze e mansioni? Dove lavora?

Sono domande che, spesso, poste a chi ricopre questo ruolo in aziende più o meno strutturate o che, più rapidamente, si digitano sul campo di ricerca di Google per avere una prima infarinatura sull’argomento.

Non è però frutto di semplice curiosità, bensì necessità di trovare un professionista specializzato in grado di:

  • gestire la manutenzione di uffici, studi, siti produttivi… e la loro pulizia;
  • ottimizzare i costi in modo coerente con le risorse a disposizione;
  • affiancare in modo efficace CEO e CFO nel rispetto del budget a disposizione;
  • controllare e risparmiare il consumo energetico;
  • coordinare il personale di servizio della struttura (receptionist, office boy, maggiordomo aziendale…);
  • avere alle spalle un unico fornitore, in grado di erogare tutti i servizi di manutenzione e contribuendo al wellness aziendale.

Facility management in house o in outsourcing? I pro.

Il ruolo del Facility Manager non è sempre previsto all’interno dell’organigramma di un’azienda. In assenza di un professionista che ricopra questo ruolo, la direzione affida le mansioni di manutenzione a manager e/o dipendenti che hanno altre mansioni. Le ragioni di tale scelta sono spesso motivate dalla politica di concentrare le risorse in altri settori apparentemente più produttivi. Ancor di più, se si abbraccia un’ottica di spending review, l’area di gestione delle facilities è quella maggiormente colpita dai ridimensionamenti delle risorse a disposizione.

A tal fine optare per un servizio di consulenza professionale esterna è in grado di portare al datore di lavoro risultati importanti ed evidenti. Il facility in outsourcing è in grado di inserirsi, infatti, in qualsiasi attività – real estate, data center, studi di consulenza, produzione, medical device – perché:

  • possiede strumenti, formazione, soluzioni necessarie per raggiungere importanti obiettivi come il risparmio di oltre il 20% sui costi di gestione e manutenzione;
  • ha maturato competenze ed esperienza nel settore per portare l’azienda a gestire al meglio le sue risorse;
  • è di supporto agli altri manager, che possono così concentrarsi e raggiungere obiettivi di performance più in linea con il loro job title;
  • è una figura flessibile, in grado di seguire le linee guida e agire con tempestività ed efficacia in ottica problem solving.

Il Facility Management secondo Ecostilla

Grazie all’expertise maturata sul campo da oltre 30 anni, Ecostilla sceglie oggi di dare un nuovo volto ai suoi servizi, muovendosi verso la consulenza professionale.

Strutturandosi in modo organico nel fornire servizi di pulizie, sanificazione, primo ingresso e post cantiere, Ecostilla trova nel fornire figure manageriali del Facility un percorso naturale di ampliamento delle proprie attività, grazie al quotidiano confronto con il problema di offrire la migliore soluzione per la gestione di pulizie e manutenzione dei luoghi di lavoro.

Da questa routine si è, man mano, strutturata una competenza e competitività nel settore che ha fornito le basi necessarie per formare professionisti manager in grado di affiancare figure chiave come CEO e CFO.

Non solo, ma Ecostilla può diventare così un unico fornitore per concentrare più servizi strategici e contribuire a un bilancio ottimizzato, ragionato e proiettato verso un benessere aziendale duraturo.

 

Impianti di ventilazione forzata e Covid 19: tutto ciò che c’è da sapere

Gli ambienti di lavoro sono per lo più caratterizzati da impianti di areazione forzata, che vanno ad affiancare o sostituire in toto la ventilazione outdoor di finestre e punti di ingresso di aria proveniente dall’esterno di edifici, uffici e aziende.

Era consuetudine, prima del marzo 2022, utilizzare in particolar modo i sistemi di riciclo dell’aria prevedendo l’apertura di finestre con sporadicità e prediligendo anche un sistema di riciclo interno dell’aria così da ottimizzare costi e manutenzione.

Gli impianti UTA/VMC in epoca Covid 19

I recenti eventi pandemici hanno puntato i riflettori sulla necessità di controllare il ricambio d’aria, in particolar modo negli ambienti di lavoro e in periodi dell’anno in cui si predilige mantenere un livello alto di comfort termico a causa della stagione invernale.

Il Ministero della Salute ha condotto degli studi e divulgato dei rapporti aggiornarti per regolamentare l’utilizzo degli impianti aeraulici al fine di ridurre il rischio di contagio da Coronavirus.

Secondo il rapporto ISS 12/2021 del 20 maggio 2021, la trasmissione aerea del virus avviene secondo tre dinamiche differenti, l’ultima delle quali è considerata una possibilità non ancora suffragata da evidenze scientifiche e che si possono così sintetizzare:

  • brevi distanze: i soggetti inalano concentrazioni elevate di goccioline piccole, definite aerosol, a causa della vicinanza con un soggetto infetto;
  • condivisione dello stesso ambiente chiuso con un soggetto infetto;
  • lunghe distanze: il soggetto potrebbe inalare aerosol proveniente da un sistema di ventilazione rispetto a un soggetto infetto, presente in lontananza o in un’altra stanza.

Come rendere sicuri gli impianti di ventilazione

Negli edifici e ambienti di lavoro dotato di specifici impianti di ventilazione UTA (Unità Trattamento Aria)/VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) si consiglia, secondo il rapporto ISS Covid 19 11/2021, di mantenere la movimentazione di aria esterna (outdoor) al fine di garantire una corretta areazione che riduca i rischi da contagio da Sars CoV2. Si consiglia il ricambio d’aria in tutte le aree/ambienti occupati dell’edificio, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, eliminando ove possibile la funzione di riciclo dell’aria.

Gli impianti dovranno essere correttamente progettati e dimensionati a seconda della struttura in cui sono inseriti e del numero di lavoratori che fruiscono degli ambienti. Inoltre, la manutenzione dovrà prevedere di bilanciare i flussi d’aria, la temperatura e l’umidità relativa oltre che la filtrazione, al fine che i sistemi di ventilazione UTA/VMC possano contribuire a ridurre i rischi di esposizione e contaminazione del virus.

Nel caso siano presenti impianti di riscaldamento/raffrescamento con apparecchi tipo fancoil, si consiglia di mantenere in funzione l’impianto per tutte le ore di presenza dei lavoratori e programmarne una pulizia periodica del filtro, oltre al controllo della batteria di scambio termico e della bacinella di raccolta condensa.

Interventi di pulizia, sanificazione e disinfezione degli impianti di ventilazione: poche e precise regole

Un utilizzo consapevole e ragionato degli impianti di aerazione dovrà essere affiancato da una programmazione di interventi di pulizia, sanificazione e disinfezione degli stessi con protocolli innovativi e certificati.

L’equipaggiamento e le attrezzature per la pulizia diventano quindi, fondamentali se a disposizione di aziende certificate che utilizzino biocida, registrati come Presidio Medico Chirurgico al Ministero della Salute, e un protocollo che preveda:

  • l’eliminazione delle contaminazioni batteriche associate agli impianti di distribuzione aria;
  • l’attenzione alla pulizia delle batterie di scambio termico,
  • la pulizia delle vaschette di raccolta della condensa, dove proliferano alghe, batteri e Legionella;
  • l’eventuale sostituzione dell’unità filtrante.

A seguito di tali interventi, si dovrà prevedere la raccolta di campioni post intervento negli impianti aeraulici e UTA, con una relazione tecnica a fine lavori che possa certificare l’avvenuta “bonifica” degli stessi e contribuire così a un ambiente di lavoro più sicuro e a norma.

 

La sanificazione manuale: linee guida per un ambiente di lavoro in sicurezza

Dopo un biennio in cui la pandemia ha avuto picchi, varianti ed emergenze improvvise, una certezza si è andata consolidando ovvero provvedere a sanificare in modo attento e puntuale qualsiasi ambiente.

Nelle aziende, studi professionali, building, uffici e cantieri edili questa pratica è diventata quanto mai essenziale, indipendentemente dallo smart working e dal suo avvicendarsi.

Il 2020 e 2021 ci hanno insegnato che le procedure di sanificazione non devono mai mancare e, al fine di garantire la salute di tutti i lavoratori, devono essere pianificate sia con servizi di pulizie straordinarie sia ordinarie.

La Sanificazione di strutture non sanitarie: alcuni chiarimenti

Come emerso da numerosi studi e, in particolare, nelle “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza Covid-19”  del 20 maggio 2021, si indicano le procedure e i sistemi di sanificazione/disinfezione generati in situ e altre tecnologie utilizzabili per la sanificazione di strutture non sanitarie sulla base della trasmissibilità attraverso superfici contaminate e la persistenza del virus variabile a seconda delle superfici. Queste indicazioni hanno condotto all’esplicitazione di “Buone pratiche igieniche di SARS CoV- 2” a cura di ANIP – Confindustria di quali ambiti necessitino di specifiche operazioni con l’utilizzo di prodotti disinfettanti con le seguenti caratteristiche:

  • la rapida azione e lunga persistenza dell’attività;
  • l’attività biocida;
  • un ampio spettro d’azione;
  • non dannosi per l’uomo e per i materiali da trattare nelle loro concentrazioni d’uso;
  • una facilità di applicazione;
  • la qualità e sicurezza;
  • l’economicità di gestione;
  • la buona stabilità chimica.

L’utilizzo di prodotti disinfettanti con azione biocida è sicuramente il punto di tangenza con le attività straordinarie di sanificazione attraverso nebulizzazione e aerosolizzazione, pratiche che abbiamo già illustrato nella sezione dei servizi di sanificazione.

Le sanificazioni manuali ordinarie: le principali pratiche

Le sanificazioni manuali ordinarie prevedono, però, alcuni passaggi importanti e si focalizzano su alcuni luoghi che vedono un utilizzo condiviso, indipendentemente dalle dimensioni degli ambienti di lavoro.

Tali interventi vengono attivati da imprese di pulizie serie e certificate, come integrazione a pulizie manuali ordinarie ed eseguite da operatori professionisti e si possono, sommariamente, raggruppare in:

  • sanificazione di ambienti comuni quali: sale riunioni, mense, punti ristoro, toilette, magazzini;
  • interventi di pulizie manuali con disinfettanti con proprietà biocida di postazioni lavoro, scrivanie, armadietti, telefoni e tutte le superfici di contatto;
  • interventi di pulizie manuali con disinfettanti con proprietà biocida di ascensori, maniglie, porte, pareti divisorie;
  • sanificazione di pavimenti

I servizi di sanificazione ordinarie andrebbero alternati, con una pianificazione efficace e studiata, ad interventi più strutturati che portino al controllo e alle pulizie delle condotte aerauliche, HVAC e UTA per la prevenzione da Legionellosi.

 

Come sopravvivere alle pulizie post-cantiere: breve guida alla ristrutturazione e riqualificazione aziendale

La nuova spinta verso la riqualificazione energetica e la building automation ha messo alle strette diverse aziende, imprese e studi professionali che hanno colto l’occasione dei nuovi decreti legge e normative sul risparmio energetico e su una urgente svolta “green” per provvedere alla riqualificazione e ristrutturazione dei propri spazi. Ciò ha portato all’inevitabile corsa alle imprese edili più qualificate, in grado di rispettare i tempi di consegna e i budget, ma lasciando scoperto un servizio che, il più delle volte, si trasforma in una vera e propria spina nel fianco, ossia le pulizie.  

Ognuno di noi girando per le città ha notato il fiorire di numerosi cantieri che, se da un lato portano a un miglioramento dei luoghi di lavoro e delle loro prestazioni, dall’altro impongono di pianificare con accuratezza la messa a punto degli uffici prevedendo un servizio di pulizie post cantiere e primo ingresso fondamentale per l’avvio delle attività nei ‘nuovi’ spazi lavorativi.

Che cosa sono le pulizie post cantiere?

Diversamente da quanto si può pensare, le pulizie post cantiere non sono appalto delle imprese edili che sì, eliminano i grossi detriti e rifiuti ma non si occupano delle pulizie che rimangono in sospeso una volta chiuso il cantiere.

Per questo motivo si rende necessario l’intervento di un’impresa di pulizie competente e qualificata che possa occuparsi di:
  • pulitura delle scale dalla calce;
  • pulitura dei zoccolini dalla vernice;
  • pulitura delle bocchette d’aria dei condizionatori e/o fancoil;
  • lavaggio di tutta la pavimentazione (pvc, gres, parquet, moquette)
  • lavaggio vetri perimetrali
  • pulizia infissi e porte
  • lavaggio vetri interni e porte
  • pulizia dei contro soffitti
  • pulizia dei punti luce

Le pulizie post cantiere comprendono le pulizie primo ingresso?

È un errore comune pensare che, una volta svolte le pulizie post cantiere, il building o l’azienda o lo studio siano immediatamente pronti a ricevere il personale e lo svolgersi delle consuete attività produttive. In realtà, si rendono sempre necessari degli interventi mirati a pulizie di “fino” che vadano in profondità.

Pensiamo, ad esempio, di dover inaugurare un nuovo building di uffici dopo un’attività di ristrutturazione e di dover far rientrare nell’operatività i dipendenti. Un’impresa di pulizie qualificata dovrà occuparsi di preventivare ed eseguire anche i seguenti interventi:

  • sanificazione completa dei servizi igienici e dei muri piastrellati
  • spolveratura arredi
  • interventi di igienizzazione e sanificazione Covid 19
  • lavaggio ed eventuale ceratura di pavimenti in linoleum/pvc
  • pulitura ed eventuale lavaggio moquette
  • spazzolatura e aspirazione di divani, poltrone, ecc.

Non solo, ma un lavoro qualificato saprà pianificare gli interventi in modo da gestire eventuali passaggi di elettricisti, idraulici o altre maestranze che potrebbero dover completare il loro intervento tecnico sugli impianti; l’apertura progressiva dei piani, nel caso, potrà essere organizzata così da poter consegnare il building pulito, igienizzato e sanificato nei tempi richiesti. Per saperne di più visita la nostra pagina dedicata ai Servizi di Pulizie firmati Ecostilla.