Disinfezione, sanificazione, igienizzazione: non sono sinonimi, ma non devono mai mancare

Non sono sinonimi, eppure sono attività che possono essere svolte da una stessa impresa di pulizie qualificata e accreditata.

Il Decresto del 7 luglio 1997, n° 274 fornisce una definizione esaustiva e chiara per ogni attività. Vediamole brevemente:

  • Pulizie: attività di rimozione polveri, materiali non desiderati o sporcizia da ambienti, superfici, oggetti…
  • Disinfezione: operazioni che hanno l’obiettivo di rendere sani ambienti e aree distruggendo microrganismi patogeni;
  • Disinfestazione: procedimenti e operazioni che mirano o alla distruzione completa di piccoli animali, parassiti vettori di agenti infettivi o specie vegetali infestanti;
  • Derattizzazione: procedimenti e operazioni miranti alla distruzione o alla riduzione radicale della popolazione di ratti e topi;
  • Sanificazione: procedimenti e operazioni per rendere sani determinati ambienti mediante attività di pulizia, disinfezione e/o disinfestazione portando al miglioramento del microclima in termini di temperatura, umidità e ventilazione oppure illuminazione e rumore.

Ognuna di queste attività, svolta con professionalità e seguendo una pianificazione attenta, incidono positivamente sul bilancio e sul welfare aziendali e, non di secondaria importanza, sulla sicurezza dei dipendenti.

La rivoluzione della sanificazione nell’era COVID 19

Nell’era dell’emergenza da Coronavirus, le attività di sanificazione sono diventate quanto mai fondamentali, come ben illustra il DPCM del 26 aprile 2020 sottolineando l’importanza di attuare periodicamente sanificazioni degli ambienti di lavoro, non solo indoor, ma anche delle UTA e delle HVAC. Le aziende devono quindi poter contare su rapidità e certificazione di tutti gli interventi.

Nelle attività di sanificazione straordinaria anti-Coronavirus non si deve mai perdere di vista la programmazione di una procedura che dovrebbe entrare sempre più nell’ordinarietà, ovvero il controllo e la prevenzione della Legionellosi.

Spesso sottovalutata e sottostimata nelle conseguenze, l’infezione da Legionella si insinua silenziosamente e prolifica in condotti di aerazione e in tutte quelle utenze, che prevedono ristagno d’acqua come abbiamo ben raccontato.

Al rientro nei luoghi di lavoro, dopo un lungo periodo di smart working forzato e una pausa estiva meritata, ogni azienda, struttura ricettiva, studio professionale … dovrebbe programmare l’intervento di un’impresa di pulizie accreditata in grado di:

  • Fare una valutazione dei rischi con sopralluoghi e campionatura dedicata;
  • Stendere un piano operativo di sorveglianza, controllo e prevenzione;
  • Attivare le necessarie procedure di sanificazione anti-legionellosi con macchinari e personale specializzato.

Non perdere l’occasione di mettere in sicurezza il proprio personale e ambiente di lavoro non è solo un dovere del datore e un diritto del dipendente, ma una svolta nella prevenzione e nella gestione oculata e business oriented della propria azienda. Non a caso lo Stato ha previsto crediti d’imposta fino al 30% per le operazioni di sanificazione, in particolare in materia di Covid 19.

I Data Center: come pulirli e ottimizzarne le prestazioni

Sempre più un asset strategico per aziende di settori diversi, il Data Center è un’infrastruttura interna o esterna alle aziende che supporta la crescita digitale dell’intero ecosistema globale, supportando la sempre maggior richiesta di velocità nella trasmissione dei dati. La loro costante implementazione necessita di linee guida chiare nella realizzazione, cure particolari per il mantenimento degli standard di funzionamento. Attualmente è proprio l’efficienza energetica uno degli aspetti fondamentali da considerare, ossia la dotazione di sistemi di raffreddamento, il riutilizzo del calore, l’adozione di energie rinnovabili oltre all’ubicazione possibilmente in località dal clima freddo. Benché i Data Center siano poco conosciuti al pubblico, l’era della digitalizzazione ha portato con sé la creazione di “sale macchine” indispensabili per il funzionamento 24 ore su 24 dei sistemi informativi. Ogni azienda, per ampliare il proprio business, ha dovuto far fronte all’implementazione e al bilanciamento dei data center optando per soluzioni ibride che possano tradursi in ambienti “in house”, cloud privati e pubblici forniti da diversi provider. La manutenzione: il Data Center Cleaning Quando si parla di digitale, ci si dimentica spesso che tutte le apparecchiature destinate alla gestione di tale settore necessitano anche loro di una manutenzione accurata e di una pulizia costante che non possono essere appannaggio del “fai da te”. Attrezzature così sofisticate e delicate devono essere trattate in modo specifico, in quanto le azioni di pulizia sono in grado di garantire l’efficienza delle apparecchiature oltre a ridurre in modo decisivo i costi di mantenimento. La tendenza attuale, con l’avvento della pandemia, è quella di abbinare anche un servizio di sanificazione e pulizia in profondità con biocida presidio medico. Affidarsi a imprese di pulizia qualificate e abilitate a entrambi i servizi, è un’esigenza sempre più sentita da parte delle aziende di Data Center oltre che da quelle realtà che presentano apparecchiature “in house”. Le Best Practice del Data Center Cleaning Le pulizie profonde di un Data Center implicano la rimozione di particelle e residui da tutte le superfici, verticali e orizzontali, da controsoffitti e pavimenti flottanti, al riparo da elettricità statica. È necessario intervenire con macchine specifiche ad aria compressa, aspirapolvere con filtri antiparticolato di particelle fino a 0,5 micron, che sono in grado di rimuovere quelle micro polveri che possono danneggiare i server. A questi interventi, occorre affiancare una sanificazione anti-Covid 19 in grado di ripristinare la sicurezza degli ambienti che prevedono comunque la presenza di dipendenti e operatori di data center. I benefici di pulizie professionali Un’attività di pulizie regolare e programmata è in grado di garantire la massima durata delle apparecchiature IT, rendendole maggiormente affidabili e prolungandone la vita e l’efficienza. Ad esempio, una pulizia dello sporco e la rimozione delle polveri della ventola del server riduce la potenza termica dei componenti di storage e server, facilitandone così il raffreddamento. In particolare, al fine di ridurre i costi di mantenimento delle strumentazioni che costituiscono i data center, bisogna segnalare che alcuni elementi sembrano attrarre maggiormente la polvere e lo sporco. Il programma di pulizie dovrà quindi includere:
  • rimozione di polvere e particelle dalla pavimentazione sottostante le apparecchiature;
  • aspirazione regolare dei tappeti, pavimenti e tutte le superfici:
  • pulizia delle apparecchiature IT
  • pulizia di ripristino di emergenza
  • audit ambientali
  • pulizia e sigillatura dell’area del pavimento, prima dell’installazione dell’attrezzatura
  • pulizia antistatica di pavimenti flottanti e controsoffitti
  • lavaggio con macchina ad aria compressa
L’importanza di tali pratiche è collegata al tempismo e all’avvio di una routine di manutenzione da parte delle aziende. Va da sé che le apparecchiature più vecchie, ove presenti, necessitino di ispezioni più frequenti rispetto ai server più recenti e, soprattutto, controllando costantemente l’efficienza dei sistemi di raffreddamento e la dotazioni di filtri HEPA (high efficiency particulate air) si eviteranno guasti e interventi molto più onerosi.